SCHONBERG E LA SECONDA SCUOLA VIENNESE
Il Primo decennio del XX° secolo vide una serie di convulsi cambiamenti nel pensiero umano, così radicali che a quel tempo non si videro le implicazioni del loro impatto, ci vollero anni affinché le conseguenze si avvertissero pienamente. Nel 1900 Sigmund Freud pubblicò il famoso libro “L’interpretazione dei sogni”, con l’intento di trovare una nuova strada per penetrare nella psiche umana. Nel 1905 Albert Einstein elaborò la teoria della relatività, che trasformò il modo di concepire le norme che governano la vita dell’universo. Invece nel 1908 Arnold Schӧnberg compose il “Buch der hängenden Gärten”, (Il Libro dei giardini pensili, Op. 15), il quale è un ciclo di Lieder che racconta la storia d'amore fallita di due giovani adolescenti in un giardino, che termina con la partenza della donna e la disintegrazione del giardino. Il ciclo di canzoni è stato scritto per voce solista e pianoforte. Questa composizione del compositore rompe l’ordine musicale convenzionale, attraverso il suo utilizzo di atonalità.
Arnold Schönberg nacque a Vienna nel 1874, fu un compositore autodidatta e aveva suonato il violino a otto anni ma con poca preparazione. È stato uno dei primi compositori del XX secolo a scrivere musica completamente al di fuori dalle regole del sistema tonale e l'ideatore del metodo dodecafonico e dello "Sprechgesang", un tipo di canto parlato. Dopo aver composto per alcuni anni musica sinfonica rielaborando l’ atmosfera tardo-romantica in modo personale e l’ atonalità , nel 1912 teorizza la dodecafonia. Schönberg aveva compreso i problemi dell’ atonalità che rifiutava la tradizione logica tematica poiché non si appoggiava ad un testo e rischiava di disperdersi in un’ incoerenza frammentaria. Quindi esigeva di elaborare un sistema che permettesse di costruire ampie strutture musicali, appunto la dodecafonia.
La dodecafonia o, come Schönberg amava definirla, "metodo di composizione con dodici note poste in relazione soltanto l'una con l'altra", prevede che tutti e dodici i suoni della scala cromatica appaiano lo stesso numero di volte, affinché nessun suono prevalga sugli altri. Egli si muoveva continuamente verso tessuti armonici completamente atonali, che lui amava chiamare col termine di “EMANCIPAZIONE DELLA DISSONANZA”, quindi le sue composizioni non sono pertanto basate sulla tonica e non presentano più la struttura gerarchica tipica del sistema tonale. Col suddetto termine (Emancipazione della dissonanza), Schӧnberg si riferiva alla comprensibilità della dissonanza, considerata equivalente alla comprensibilità della consonanza, cioè uno stile compositivo che valorizza le dissonanze alla stessa stregua delle consonanze dello stile tonale, e rinuncia al centro tonale e quindi alla modulazione. Tra le principali composizioni scritte in questo stile ricordiamo il “Pierrot Lunaire” del 1912 che è un esempio di realizzazione del sistema dodecafonico e l’ utilizzo del canto parlato. Lo Sprechgesang, o canto parlato, consiste nell'esecutore che sfiora l'intonazione della nota in una sorta di recitazione allucinata, carica di sbigottimento ed emozione. La tecnica compositiva non è ancora dodecafonica, ma atonale; per questo all'ascoltatore sembra di camminare senza un punto di appoggio.
A causa dell’ avvento di Adolf Hitler nel 1933 , Schönberg è costretto a fuggire prima in Francia e successivamente negli Stati Uniti , dove trascorrerà il resto dei suoi anni. Durante la composizione del periodo americano, pur senza rinnegare la dodecafonia le composizioni vanno tutte verso una regressione.
“Pierrot Lunaire” op. 21 è una composizione per voce femminile recitante (Sprechgesang), in cui anche gli strumenti musicali recitano fra di loro: clarinetto in si bemolle (alternato con il clarinetto basso), violoncello, violino (alternato con la viola), flauto (alternato con l'ottavino) e pianoforte. Scritta su commissione nel 1912 ed eseguita per la prima volta a Berlino il 16 ottobre del 1916, è forse l'opera più famosa di Schönberg ed è considerata una sorta di manifesto dell'espressionismo musicale, che propone in musica le stesse tematiche di quello figurativo.
Pierrot Lunaire è basato su un ciclo di lied facenti parte di una raccolta di 50 poesie (Schönberg ne scelse 21) del simbolista Albert Giraud, musicate nella traduzione tedesca di Otto Erich Hartleben. Le poesie sono divise in 3 gruppi di 7.
Dopo Schӧnberg altri compositori che scrissero nel suo stesso stile musicale furono i suoi allievi Alban Berg e Anton Webern. Inutile dire che questo tipo di musica incontrò, e lo incontra tutt’ora, enorme ostilità. Tuttavia Schӧnberg non aveva dubbi che un giorno il suo sarebbe diventato il comune linguaggio musicale nel mondo. Infatti nel 1910 disse “Fra dieci anni ogni compositore di talento scriverà in questo modo”, ma negli anni a venire il suo modo di comporre andò sempre più scemando. La comunanza d’intenti fra Schönberg e i sui due allievi-discepoli prediletti e la loro stretta collaborazione e amicizia ha portato i musicologi a definirli Scuola di Vienna, talvolta definiti Seconda Scuola di Vienna considerando Haydn, Mozart, e Beethoven come la Prima.