Musica e Filosofia
15.01.2013 19:21
Musica e Filosofia, due sorelle tanto diverse quanto uguali per importanza e profondità dei contenuti.
Spesso questo aspetto, il senso di profondità, è più un indicatore di quello che non comprendiamo che di quello che si palesa ai cinque sensi.
D’altro canto, sia l’Una che l’Altra, contengono concetti che vivono al limite dei nostri sensi, e che ci consentono di ampliare i nostri orizzonti mentali. La Filosofia non è una scienza in grado di penetrare profondamente un settore della realtà come se fosse una disciplina specializzata: essa ha sempre avuto il compito di unificare tutte le conoscenze, proponendosi come conoscenza suprema, e il suo linguaggio specialistico, là dove appare, è motivato dalla necessità di concetti adatti all’unificazione del sapere. La Musica, di contro, è un’Arte diversa dalle altre, il suo dominio é tra l’Arte e la Scienza. La collocazione di musica e filosofia, sapienze parallele, nella zona più alta dell’intelligenza, sarebbe la condizione ideale perchè l’una possa fondersi con l’altra, o almeno esserle di potente ausilio per illuminare meglio la comprensione ultima e definitiva del reale. Questa intesa si è realizzata in brevi momenti della storia intellettuale, ma sopratutto in pochi uomini.
L’”Armonia Perfetta“, il nodo indissolubile tra le due supreme forme di sapienza, é la promessa di una conoscenza penetrante che arrivi al Paradiso dell’Intelletto.
Nella storia della cultura, quasi sempre il rapporto tra filosofo e musicista è stato difficile, o almeno vissuto con freddezza da entrambe le parti; musica e filosofia, eccettuate rare e fuggevoli circostanze ideali, si sono ignorate, e come forme di conoscenza hanno mostrato la tendenza ad escludersi a vicenda.